Messaggio al Pd locale: chiarire sulle nomine in Comune
Liberiamo il campo dalle fantasie. Non esistono poteri forti, occulti o deviati nemici dell’amministrazione di San Giovanni in Fiore. Secondo, non ci sono seminatori di zizzania o d’altre piante che vogliano il male della maggioranza di qui. Infine non abbiamo traccia alcuna di stregoni, iettatori e Gargamella, di pozioni e fatture contro il governo locale, la segretaria Greco e la sua vice Bafaro.
Emiliano Morrone
Ci sono fatti, invece, che meritano chiarimenti in dettaglio e non dogmi d’infallibilità papalina cui Pd e alleati ricorrono, d’ufficio, quando si chiede conto della loro gestione della cosa pubblica.
Due le questioni attuali: l’affidamento, il secondo, della responsabilità della Ragioneria del municipio a un dipendente di altro Comune, che lavora a mezzo tempo, e l’assegnazione provvisoria del comando dei Vigili urbani a un interno che avrebbe meno titoli di un collega e al quale, suo malgrado, l’atteggiamento della giunta nominante sta procurando un’indesiderata attenzione popolare sulla propria sfera privata. Domenico Elliani, nuovo capo della Polizia municipale, è, per dirla alla Alessandro Manzoni, il «promesso» consuocero del governatore della Calabria, Mario Oliverio. Elliani è persona per bene; come del resto Oliverio, sino a prova del contrario. Perciò il vigile non deve pagare per la sua vita personale, per gli affetti che coltiva e per rapporti esterni alle funzioni pubbliche di sua competenza.
Ciò precisato, vogliamo sapere, intanto dall’assessore al Personale, Milena Lopez, se sia o meno fondata la ricostruzione formale del sindacato Csa sul riconoscimento a Elliani delle mansioni superiori per lo svolgimento dell’incarico di vertice della Polizia municipale. Vogliamo sapere, cioè, e lo vogliono sapere i cittadini, in nome di una trasparenza necessaria, perché il sindaco Giuseppe Belcastro abbia proposto alla giunta la nomina di Elliani invece che quella di Rosario Marano, che in passato aveva peraltro svolto, a termine, il ruolo di capo dei Vigili urbani. Vogliamo sapere, quindi, in che modo siano stati comparati i rispettivi curricula e perché quello di Elliani è stato ritenuto migliore. Questo non è sciamanesimo, non è insinuazione, non è sfottò e non è una sciocchezza. Non lo è per un motivo semplice: il sindacato Csa ha riassunto un quadro preciso, leggendo il quale si deduce che Marano ha più titoli di Elliani: laurea breve, corso professionalizzante, certificato europeo sull’uso del pc, pregressa responsabilità del servizio in parola e qualche patente di guida in più dell’incaricato.
Inoltre il Csa ha contestato la procedura di nomina, ritenendola contraria alle norme regolamentari dello stesso Comune. Tertium non datur: o quella nomina è legittima o non lo è, punto. Ci aspettiamo, pertanto, che la Lopez – o chi per lei – dica a chiare lettere che il Csa ha torto e perché. Ad una prima lettura degli atti pare, infatti, che Elliani sia stato preferito soltanto per anzianità di servizio, il che non sarebbe, di per sé, un argomento sufficiente; atteso che, nonostante l’area di discrezionalità delle scelte del sindaco, lo stesso deve risponderne comunque ai cittadini e spiegarne il perché, possibilmente senza affermazioni apodittiche.
Su questo specifico Belcastro si gioca tanto, in primo luogo con il sottoscritto, che non ha mai fatto sconti a nessuno nel commentare le azioni dei vari governi locali e che, piaccia o meno, ha un’evidente stima pubblica per l’onestà e l’equilibrio intellettuale a lungo dimostrati. Da qui l’invito al sindaco, esplicito, a riferire compiutamente.
In quanto all’ennesima nomina di Emilio Dante Martino quale responsabile della Ragioneria comunale, si pone in primo luogo un problema politico, acuito da un infelice, recentissimo comunicato stampa della giunta locale, nel quale è scritto: «L’ennesimo riferimento alla procedura utilizzata per attribuire l’incarico temporaneo di responsabile del Servizio Finanziario è superfluo e pretestuoso, in particolare la dott.ssa a cui si fa riferimento dipendente Lpu ribadiamo che non ha il requisito dell’esperienza relativa alla redazione di un bilancio di previsione ne tanto meno alla predisposizione del rendiconto e del conto economico e patrimoniale, avendo la stessa sempre svolto mansioni relative ad altri aspetti della contabilità comunale».
La domanda nasce spontanea: chi ha finora redatto i bilanci del Comune di San Giovanni in Fiore? E, ancora, la risorsa Lpu in argomento ha lavorato da precaria per una ventina d’anni in municipio, nel settore contabile. Questo periodo non è bastato per acquisire capacità e professionalità in materia di bilancio?
Alla giunta comunale ricordo che per il 2018 lo Stato ha inviato 50milioni per la stabilizzazione degli Lsu-Lpu, subordinata all’effettiva utilità dei singoli per l’amministrazione dei rispettivi Comuni e alla concreta possibilità degli enti di pagarne gli stipendi. La Funzione pubblica è stata netta, in un parere di qualche settimana fa: chi non verrà stabilizzato, tornerà nel bacino regionale di appartenenza. Quale migliore occasione, allora, andato in pensione il ragioniere del Comune, Franco Scigliano, per sostituirlo a tempo pieno con una lavoratrice in possesso di laurea e master e di un’esperienza pluridecennale nella Ragioneria del municipio? Nessuno ci ha pensato? Quanto ancora questa persona, figlia di uno storico missino, dovrà attendere per uscire dalla precarietà in cui ha vissuto e vive, insieme a migliaia di altri Lsu-Lpu?
E che dice il nuovo segretario del Pd locale, Pino Marra, il quale coi migliori propositi ha ereditato un partito che negli ultimi anni ha saputo bruciare un patrimonio di consensi acquisito per talune importanti battaglie, per esempio sulla sanità e sul lavoro, dimenticate con la duplice conquista del governo regionale e cittadino?
Il 4 marzo è vicino, poi non ditemi che non l’avevo scritto.
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