Pubblico questa foto perché, al di là della mia presenza e figura, che non sono affatto speciali, essa esprime una tenerezza evidente, immediata. La riguardo ogni tanto, nelle poche pause quotidiane. La carezza di Salvatore Borsellino in via d’Amelio, a Palermo, è vera, premurosa, paterna. Non è un’immagine d’impatto come quelle che la rete promuove per statuto. Non comunica alcuna seduzione e curiosità, né il senso tragico di cui mostriamo d’avere continuo bisogno. È forse il ritratto di un invito all’impegno, di un dialogo tra generazioni diverse, di una speranza di libertà che tocca a noi giovani alimentare, sulla base del consiglio, della testimonianza e del sostegno dei più grandi. Così ho voluto riproporre questo scatto. Non perché mi celebri o mi porti luce, ma perché, a mio avviso, c’è tanta bellezza nella semplicità, nei rapporti, nei gesti comuni, limpidi, umani. Una bellezza spesso dimenticata, sostituita dal desiderio indotto di impressionare, di sentirsi popolari, di investire nella pura estetica e raccoglierne consenso virtuale.