GLI AGATOPEDISTI: quando Benarivez tentò di aiutare la Regione Calabria
Caro presidente Scopelliti,
le scrivo da Benarivez, città di cui sono sindaco. Il mio lontano
predecessore fu il fantasioso autore di Altre inquisizioni. Qui lo
Stato coincide con il Comune, per cui è agevole e diretto gestire i
servizi pubblici. Comprendo bene le difficoltà di altri sistemi: un
parlamento, un governo centrale, Regioni, Province, catasti e
catastrofi.
Benarivez è da tempo gemellata con San Giovanni in Fiore (Cosenza),
dove mi dicono che il collega Antonio Barile, primo cittadino, è
pronto a protestare insieme al popolo, sotto la sede dell’Azienda
sanitaria e la presidenza della Calabria. Infatti, l’ospedale civile
starebbe per chiudere, mentre quello di Acri (Cosenza), grazie
all’azione politica dell’assessore Michele Trematerra, si salverà con
un potenziamento sottoposto alla sua firma, presidente.
Il mio vice, Luis Gerocarne Garçia Galvani, la cui nonna vive alle
porte di Acri in una vecchia fattoria, mi riferisce che San Giovanni
in Fiore è più disagiata per la posizione geografica e le strade
insidiose che la collegano a Cosenza, dove esiste un ospedale meglio
attrezzato per l’emergenza. Garçia Galvani ha sposato Carmela Olivia
Curia Mendoza, originaria proprio di San Giovanni in Fiore, ragione
per la quale esiste il riferito gemellaggio. Il punto, allora, è che
noi di Benarivez sentiamo il dovere di collaborare, affinché non vi
siano contrapposizioni tra Acri e San Giovanni in Fiore, Galvani e sua
moglie, la nonna e i parenti della signora.
Anche intorno a Benarivez, benché rari, sopravvivono fenomeni di
campanilismo. Quando la mia giunta inaugurò lo stadio dell’ABC, che
sta per Atletico Banarivez Calcio, lo intitolò a Pepito Gioviale
Cobalto Gutierrez, eroe nazionale e gelataio di straordinaria bravura.
Appresa la notizia, a Rararivez, distante ventitré chilometri e
settecentouno dal centro geometrico della nostra città, cambiarono
immediatamente il nome del loro stadio, dedicandolo a Salato
Melanconico Blanco Maldonado, il cittadino più illustre della storia
di Benarivez, il re dei pasticcieri d’ogni tempo. Noi lo considerammo
un affronto insopportabile, poi decidemmo di copiare la mossa di
Rararivez e di ricorrere alla Corte dei nomi, visto che Blanco
Maldonado era nato a Benarivez ed era figlio di un benariviano.
Avremmo rinunciato senza troppe esitazioni alla memoria di Cobalto
Gutierrez, pur di assicurarci l’uso esclusivo del nome di Blanco
Maldonado. Benarivez, infatti, detiene il record mondiale di
pasticcieri: ce ne sono 15.204,5 su 445.200,5 abitanti, tanto è vero
che la categoria esprime 29 consiglieri comunali virgola uno su
cinquantatré. Purtroppo, la Corte dei nomi ci diede torto: sentenziò
che la madre del padre di Blanco Maldonado era senz’altro di Rararivez
e, perduti in un incendio doloso i dati del marito della donna,
presunse con effetto di legge l’origine rarariviana della famiglia. Ne
capimmo presto le influenze; nel dubbio obiettivo, i giudici
preferirono la via rarariviana per le famose coltivazioni di tabacco
in quel territorio: cinquantasette i fumatori tra i sessantatré membri
della Corte.
I numeri contano, hanno un’importanza capitale, caro presidente
Scopelliti. Lei lo sa più di me, che amministro un quarto di
popolazione rispetto a quella che lei governa. I numeri, però, a volte
sono impietosi, nel senso che all’improvviso si ritorcono contro
qualcuno, benché non si comprenda per quale recondito incantesimo. Lei
potrà dirmi che non le importa più di tanto la faccenda,
apparentemente matematica. Obietterà, forse, che è in procinto di
partire, avendo già una strada spianata per Roma, dove saprà meglio
occuparsi dei bisogni dei concittadini proponendo leggi speciali per
la sanità calabrese.
Secondo quanto mi riporta Ester Circe Policastro Pereyra, nota
sondaggista della Pampa, il suo partito potrà essere fortemente
ridimensionato alle elezioni del febbraio prossimo. È quindi opportuno
che lei la contatti al più presto, per capire se riuscirà nel suo
proposito di sedere tra i banchi del parlamento italiano, dove il mio
amico Valerio Massimo D’Alema Palanca sta preparandole un posto in
commissione Sanità.
Nel mentre le consiglio di adoperarsi per sanare la diatriba fra Acri
e San Giovanni in Fiore, perché in Calabria trema la terra, anche
quando il barile è pieno.
Molto cordialmente,
Emiliano Morrone, sindaco di Benarivez
Traduzione dallo spagnolo di Sebastiano Fondelli
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