Differenziata: per l’Anticorruzione vanno assunti i lavoratori esclusi
Dopo una lunga e rigorosa istruttoria c’è il provvedimento, firmato da Cantone
L’Anac ha censurato la gara per la raccolta differenziata a San Giovanni in Fiore. Tre sono i punti critici esposti nella deliberazione dell’Autorità dello scorso 28 novembre, firmata dal presidente Raffaele Cantone e trasmessa ieri, 10 dicembre, allo stesso Comune. Si tratta della mancata salvaguardia, per l’Autorità ingiustificabile, di 14 lavoratori della locale cooperativa “Città Pulita”, dell’omessa pubblicazione della proroga del bando sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e dell’illegittima commissione di quasi 100mila euro imposta agli aggiudicatari dell’appalto.
di Emiliano Morrone
La decisione dell’Anticorruzione è arrivata al termine di una lunga e complessa istruttoria su esposto del febbraio 2016 dei deputati 5stelle Dalila Nesci e Paolo Parentela, che invano avevano chiesto un ripensamento agli uffici, alla giunta e alla maggioranza comunali, come i consiglieri di opposizione Antonio Lopez, Angelo Gentile e Peppino Bitonti. Del caso si era occupato anche il deputato M5s Francesco Sapia. Amministratori e amministrativi avevano assicurato la perfetta rispondenza delle procedure seguite alle norme, esultando per l’avvio del servizio, addirittura per mesi sperimentato nei soli quartieri periferici “Palla palla” e “Olivaro”.
La Procura di Cosenza indaga da tempo sulla vicenda, compresa la gestione della raccolta differenziata. Ad oggi, ripetono la minoranza consiliare e il Meet Up del Movimento 5stelle, non c’è l’isola ecologica benché obbligatoria, si registrano problemi nella prevista distribuzione di sacchetti, nelle aree extraurbane rimane l’indifferenziata, l’apposito numero verde non funziona bene e non s’è vista informazione ai cittadini, per quanto dovuta. Gli inquirenti ne sono al corrente.
Nel silenzio e nell’immobilismo generale, i Vigili del fuoco e la Guardia di finanza hanno bloccato un residente che smaltiva rifiuti incendiandoli all’aperto, presso località “Difesa della serra”. Le Fiamme gialle hanno poi fermato e multato il proprietario di un autocarro sorpreso a scaricare materiali edili in aperta campagna. Inoltre hanno verbalizzato l’utilizzo di un mezzo comunale per raccolta parallela. La Polizia provinciale di Cosenza ha sanzionato diversi soggetti per l’illecito abbandono di rifiuti. Un’opera preziosa, quella di tutti gli uomini in divisa, pure perché il Comune ha giustificato la mancanza dell’isola ecologica, che invece doveva esserci da principio, attrezzata dall’appaltatore, con l’attesa di finanziamenti regionali per realizzare analoghe piattaforme.
Si attendono gli esiti degli accertamenti in corso. Intanto c’è un elemento incontestabile: per l’Anticorruzione la gara in questione non ha rispettato «i princìpi generali di trasparenza, pubblicità, libera concorrenza e parità di trattamento», dunque «la proroga dei termini di presentazione delle offerte e la modifica degli elementi del bando di gara» vanno «ripubblicati ricorrendo alle stesse forme e modalità di pubblicizzazione richieste per l’indizione della procedura concorsuale o, comunque, con cui si è proceduto alla pubblicizzazione della stessa».
Su ciò non può scherzare l’amministrazione comunale, a lungo spalleggiata da un pezzo dell’ormai estinta “Assopec”, né confondere l’opinione pubblica sulla possibilità di produrre controdeduzioni. In realtà, il Comune può soltanto impugnare il provvedimento dell’Anticorruzione davanti al Tar del Lazio o, se temporeggia, ricorrere al Capo dello Stato.
Ancora, l’Anac ha ricordato che la clausola di salvaguardia «obbliga l’appaltatore subentrante ad impiegare nell’esecuzione del servizio la forza lavoro in precedenza utilizzata dalla ditta uscente» e richiamato l’«Ati Presilia Cosentina S.p.A.-Locride Ambiente S.p.A. affinché provveda all’applicazione» della medesima clausola «assumendo alle proprie dipendenze i lavoratori della Cooperativa “Città Pulita”». Entro 45 giorni l’Anticorruzione attende comunicazioni dal Comune e dal gestore del servizio circa «le iniziative e/o gli atti che intendono adottare per rimuovere le criticità rilevate nella presente delibera, mediante sintetica informativa».
Intanto i 14 lavoratori esclusi di “Città pulita” hanno segnato la prima rete. La maggioranza di centrosinistra ne aveva promesso il reinserimento nella raccolta differenziata. I fatti sono andati in altro modo e ciascuno si farà un’idea. È ora di archiviare chiacchiere e pretesti, per il bene pubblico e per rispetto di questi operai, finiti in disoccupazione e difficoltà per la miopia dei referenti politici del governatore Mario Oliverio, che conosce la vicenda. L’avete sentito in questa storia?
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